martedì 17 giugno 2008

Le ultime


Copio/incollo dal Secolo XIX a firma Diego David
Si chiama Asd Imperia il futuro del calcio nel capoluogo del Ponente? E’ questa, dopo tante illazioni, l’ipotesi più concreta che potrebbe prendere corpo nelle prossime ore per essere
ufficializzata entro questa settimana, termine ultimo fissato dalla Federazione per presentare
eventuali domande di fusione o cambiamenti di denominazione.
Il nuovo sodalizio starebbe per nascere per la volontà di unire le forze da parte dei dirigenti del Riviera Pontedassio e del Progetto Olimpia. La prospettiva è quella di disputare il campionato di Prima categoria (grazie al titolo portato in dote dagli iridati appena retrocessi) o di Promozione in caso di ripescaggio. I colori sociali sarebbero gli storici nero e azzurro. I settori giovanili rimarrebbero, però, distinti: da una parte quello della nascitura Pro Imperia (composta dalla fusione di Riviera Pontedassio e Onegliese) e dall’altra quello del Progetto Olimpia.
L’industriale lattiero caseario Marco Alberti, numero uno del Riviera Pontedassio, e il suo omologo
dell’Olimpia, Antonio Gagliano, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, sono i nomi
più accreditati per ricoprire la presidenza del club. Il direttivo sarebbe composto pariteticamente
da rappresentanti delle due società. Fin qui il programma di massima tracciato negli ultimi febbrili incontri, anche se mancano alcuni passaggi decisivi, in primis quello del via libera degli organi federali alla complessa operazione.
Ma all’interno dei due sodalizi, in particolare del Riviera Pontedassio, non mancano voci critiche. C’è, infatti, chi teme di disperdere i titoli finora acquisiti e chi vorrebbe un allargamento della“base sociale” del nuovo club, non limitata a Riviera e Olimpia ma ampliata a tutti coloro che in città hanno a cuore le sorti del calcio imperiese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sa tanto di matrimonio "forzato"...di quelli che durano il breve volgere di una stagione,o forse anche meno.
I continui richiami dal Palazzo comunale "obbligano" i novelli sposi ad incontrarsi il piu' presto possibile,non importa se non si va in chiesa...in america ci si sposa in quattro e quattrotto...
La mia preoccupazione nasce dal fatto che le due societa' fino a ieri (anche oggi per la verita')si odiavano,adesso,non so per quale motivo (!),devono unire le forze.
Oltre all'amarezza di ieri si fa spazio la delusione...
Non so piu' in cosa sperare,eppure le linee da seguire erano gia' tracciate...