sabato 4 luglio 2009

Intervista ai Samurai Ultras Imperia


Copio/incollo una bella intervista di Mattia Mangraviti ai Samurai Ultras Impria, pubblicata su "La Riviera".
Nelle scorse settimane le dirigenze di P.RO. Imperia e Imperia si sono incontrate per discutere di un’eventuale fusione. Il tutto si è concluso con un nulla di fatto per il no deciso dei vertici neroazzurri. A distanza di sette giorni abbiamo incontrato i tifosi dell’Imperia (Samurai Ultras Imperia) per conoscere la loro posizione in merito al futuro della principale società calcistica cittadina.

Non credete che nel momento in cui P.R.O. Imperia e Imperia si ritroveranno a giocare nella stessa categoria (ipotizziamo la Promozione) sarà necessaria una fusione?
«Assolutamente no. L’unica squadra che rappresenta la città è l’Imperia, rinata mantenendo il nome storico, la gestione della segreteria, dei magazzini e degli spogliatoi e, soprattutto, i colori neroazzurri. Inoltre ha sede presso lo stadio “Nino Ciccione”, mentre la P.R.O. Imperia ha sede a Piani e, nonostante sia stata autorizzata a giocare al “Ciccione”, non è un’ospite gradita».

Che opinione avete dei giocatori che, dopo un passato nell’Imperia, attualmente militano nella P.R.O. Imperia, ad esempio Claudio Vago, Paolo Lamberti e Simone Siciliano? Vi opporreste ad un loro ritorno tra le fila neroazzurre? E per quanto riguarda il mister Giancarlo Riolfo?
«Noi siamo fedeli alla squadra e ai colori della nostra città. I giocatori, al contrario, vanno e vengono. Dunque per Lamberti e Siciliano il problema non sussiste. Diverso è il discorso per Vago, che, oltre ad aver avuto un rapporto stretto con la tifoseria, è stato anche capitano dell’Imperia. Da lui ci siamo sentiti traditi. Per quanto concerne Riolfo, i rapporti non sono rimasti certamente idilliaci. E’ un grande tecnico, ma non è mai stato troppo legato all’Imperia e ai suoi tifosi».

L’Imperia è una società solida, ma in ottica futura non sembra in grado di sostenere economicamente campionati di rilievo come l’Eccellenza e la serie D…
«Noi non ne facciamo un discorso di categoria. Seguiremo sempre, nel bene o nel male, le sorti della società neroazzurra. Certo, è ovvio che saremmo più felici se la squadra rappresentasse la città in campionati di maggior importanza. Ci fidiamo comunque delle promesse della dirigenza che si è posta come obiettivo il ritorno in Eccellenza nel minor tempo possibile».

A Sanremo la tifoseria ha preso strade diverse. Gli Irriducibili hanno appoggiato la Sanremo Boys, mentre i Matutia 1904 hanno sospeso il tifo. Voi siete tutti compatti o c’è qualcuno che ha scelto di seguire la P.R.O. Imperia?
«Siamo tutti compatti nel seguire l’Imperia, l’unica squadra che rappresenta la città e la sua storia».

Siete soddisfatti del mercato della società sino ad ora?
«Conosciamo i giocatori acquistati sino ad ora, ma non vogliamo dare giudizi in merito. Noi pensiamo solo a tifare per la squadra della nostra città».

Pensate che nella prossima stagione possano aumentare le presenze allo stadio?
«Ce lo auguriamo. Ci saranno partite importanti come Imperia-Albenga. Partite con una lunga storia alle spalle e segnate da storiche rivalità».

Come giudicate l’operato del Comune negli ultimi anni?
«Vergognoso. Soprattutto negli anni della gestione Montali. Non ha mai avuto a cuore il futuro dell’Imperia. Quando la squadra neroazzurra ha vinto il campionato di Eccellenza ha pensato bene di organizzare una premiazione in grande stile, ma nel momento in cui la società si trovava in difficoltà ha abbandonato la barca che affondava senza batter ciglio. Inoltre, dopo la retrocessione del 2004 l’amministrazione, conoscendo la difficile situazione societaria, avrebbe potuto togliere la gestione del “Ciccione” all’Imperia contrastando pubblicamente la gestione societaria scriteriata della famiglia Montali. Invece non è stato fatto nulla. Hanno ascoltato la tifoseria solo dopo le contestazioni, ma le nostre richieste non hanno mai trovato risposte concrete. La realtà è che il Comune, negli ultimi anni, ha sperato che l’Imperia scomparisse. Si sarebbe tolto tanti problemi. Con la sola P.R.O. Imperia non ci sarebbe stato più pubblico allo stadio e finalmente avrebbero potuto demolire il “Ciccione” per far spazio a palazzine private».

Quanto è difficile per un tifoso seguire l’Imperia in queste categorie?
«Per gli Ultras, che hanno vissuto esperienze simili nell’87-88 è più facile. E poi lo spirito è quello di seguire sempre la propria squadra, qualunque sia la categoria. Diverso è il discorso per il tifoso comune che, al contrario, può perdere passione e interesse».

3 commenti:

master ha detto...

"...l'Imperia non sembra economicamente in grado di sostenere campionati come l'Eccellenza o la serie D..." mi sembra una domanda pre-confezionata da qualcun altro che guarda caso ha rilasciato una lunga intervista la settimana precedente con lo stesso giornale...

MENTALITà ULTRAS ha detto...

Mi sembra che la risposta sia stata chiara.

kikko71 ha detto...

no alle societa' parassiti come la P.R.O IMPERIA che dal nulla cerca nel nome della piu' gloriosa Imperia Calcio, di ratagliarsi la propria fetta di gloria.E' gia successo anche a noi quando ci fondemmo con quei montanari del cisano...risultato? settore giovanile usurpato nel giro di 2 anni,una marea di debiti rimasti anome dell'Albenga a tutt'oggi e caduta sempre piu' in basso.
Alberti vai a vendere il latte certi valori storici non si toccano per rispetto dei tifosi.

ULTRAS ALBENGA 1984