lunedì 17 agosto 2009

Territorialità: utopia o realtà?


Da qualche giorno una parola stuzzica il sottoscritto ed i lettori di questo ed altri blog: TERRITORIALITA'.
L'ha pronunciata il Direttore Generale dell'Imperia calcio Michele Sinagra: come ha lui stesso spiegato, "per territorialità nella scelta dei calciatori deve intendersi la scelta di questi stessi elementi di vivere ad Imperia o nel circondario"... Il D.G. ha poi aggiunto "... la teoria è ovviamente da dimostrare, ma riteniamo che chi vive questa realtà e giochi per l’Imperia, sia poi in grado di dare di più in campo, di legarsi affettivamente ai colori che indossa, di vivere con intensità le stesse emozioni che attraversano il cuore dei tifosi”.
In effetti quel che dice Mino Sinagra mi trova daccordo e non solo in linea teorica.
I giocatori locali portano interesse maggiore e qualche tifoso in più; sono coinvolti e partecipi alla causa, vivendo a stretto contatto con la tifoseria e conoscendo la storia della nostra società.
Fare una squadra con ragazzi del posto o che vivono nei paraggi è anche un notevole vantaggio economico, visto che poi non devi spendere altri soldi per alloggi e cose simili... col rischio, poi, di metterli a dormire in alberghi che poi nessuno pagherà, a mangiare in ristoranti improvvisati e grazie alla buona volontà dei tifosi... vi ricorda qualcosa?
Il problema ritengo sorga a livello pratico, non tanto quest'anno, quanto nelle prossime stagioni che andremo ad affrontare.
Già in Promozione, lo vediamo tutti, vengono allestite squadre (o teorici squadroni, come la Veloce) che si accaparrano a suon di euri calciatori di ogni provincia, regione e, addirittura, nazione.
Perchè per vincere i Campionati pare serva rivolgersi altrove... ma non è una regola fissa.
Per restare nella nostra Categoria, non più tardi della scorsa stagione, abbiamo visto come i Campionati si possano vincere con o senza la "territorialità": perchè se da un lato il P.R.O. ha speso e sperperato denari per accapparsi calciatori a destra e manca, il Santo Stefano 2005, con pochi euri, ma con la forza delle idee e della cosiddetta "territorialità", ha conteso il primo posto ai vaccari, per poi salire comunque in Promozione.
Proprio i pierrottini, che da anni gonfiano il petto e considerano il Settore giovanile "il punto di forza ed il futuro della PRO IMPERIA", qualche giorno fa hanno schierato questa formazione (presumibilmente quella tipo in Campionato) in quel di Lavagna: Illiante (Blasetta), Benassi, Giuliani, Ferrara, Gridi, Corsini, Vago, Marsiglia, La Greca, Lamberti, Cafournelle.
Quanti di questi sono cresciuti nel loro Settore giovanile? Non ne sono certo al 100%, ma direi nessuno... eppure, come recita il loro ultimo logo, son da 40 anni "sulla piazza", quindi...
Per carità, al di là di tutto, il loro Settore giovanile è da ammirare, per organizzazione e numeri... però come la mettiamo con le loro dichiarazioni d'intenti? PROblemi loro...
Veniamo a noi: non avendo un Settore giovanile alle spalle (ringraziando anni di scempi compiuti nell'era post Cipolla), ma avendo da poco cominciato a ricostruirlo, per i prossimi anni l'Imperia calcio dovrà far di necessità virtù ed arrangiarsi, trovando i calciatori in giro per la provincia o per quelle limitrofe, portandoli via agli altri, convincendoli della bontà del proprio progetto.
Ci vorranno fiuto, conoscenze, fortuna, ma anche euri... una bella sfida per il D.G. e la dirigenza nerazzurra: riuscerà a vincerla?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ferrara, Gridi e La Greca sono prodotti dei vivai di Ospedaletti e Sanremese.....

disorientato ha detto...

Giornalai alla riscossa(questa volta La Stampa):
"Imperia impegnata contro il Frejus "...poi nell'articolo si scopre che saranno i vaccari ad essere impegnati contri i galletti transalpini...Anno nuovo,abitudini vecchie,fanno i giornalisti o i giornalai?

Marco ha detto...

Territorialità è un dovere, non esiste per vincere un campionato dilettantistico di dover prendere gente da fuori regione, spesso a "scatola chiusa". Un paio di giocatori magari per completare la rosa ci possono stare che vengano da un po' distante.. se non si trova di meglio in zona, ma il 90% della squadra fino all'eccellenza dev'esser fatto in "provincia" dalla D in regione, solo nei professionisti c'è la libertà di prendere da tutta italia, ma li curriculum, stipendi e caratteristiche sono verificabili. Poi basta guardarsi bene in giro e mandare qualche "osservatore" un po' disinteressato a vedere le squadre della zona per trovare qualche talento che faccia comodo per la categoria che si deve affrontare.

Anonimo ha detto...

cao im 1923 daccordo con la so cieta' ma fino ad un certo punto perche il S.Stefano e' si' salito in promozione ma i suoi giovani erano del Pr.. ed e' stato ripescato per una fusione di 2 societa'. quindi non sempre si gode....

FMG ha detto...

Veramente, il S.Stefano 2005 del P.R. (o P.R.O.) aveva il solo Garibizzo...
E comunque hanno dimostrato che si può vincere anche senza spendere delle 'fortune'...Poi, che siano stati ripescati grazie a 'disgrazie' o fatti altrui, questo è secondario...
Certo non li hanno ripescati x simpatia, nepotismo o altro che non sia un fatto sportivo....