martedì 12 giugno 2012

Il Cappuccino amaro

I bene informati dicono che sia stato raggiunto un accordo tra Marco Alberti ed Antonio Gagliano, i due presidenti sull'orlo di una crisi, non solo di nervi.
Questi, in estrema sintesi, i termini dell'accordo: un'unica squadra in Serie D con il cambio di denominazione della Pro Imperia.
A quanto pare, Marco Alberti ha chiesto l'ennesimo cambio di denominazione già dieci giorni fa al Comitato Serie D, che la denominazione Imperia 1923 sia stata bocciata e che ci siano probabilità che non si chiami neanche Imperia Calcio.
Pertanto, mentre in molti eravano in attesa di un risvolto positivo della trattativa con la cordata imperiese rappresentata dal Dottor Bonelli e da Roberto Bonavia (ai quali lo stesso Gagliano, malgrado le affermazioni di facciata, si dice abbia dato il proprio beneplacito), i due massimi dirigenti delle due città che operano in città, sgammati anche su questo blog in occasione in uno dei loro incontri, parrebbero aver deciso di fare assieme un amaro cappuccino (uno, il Barman, ci mette il caffè, l'altro, il Vaccaro, il latte, nessuno lo zucchero...).
Inoltre si dice che, nella serata di ieri, il Vice Presidente della Pro Imperia, Fabio Ramoino si sarebbe dimesso dal proprio incarico; l'allenatore della neonata società dovrebbe essere Alessandro (attenti al) Lupo e la squadra dovrebbe essere composta soprattutto da giocatori delle rispettive formazioni Juniores.
Insomma una società ancora senza un nome, fatta da due persone alla canna del gas, con un allenatore assoluto esordiente ed un manipolo di ragazzotti che scenderebbero in campo, pronti al massacro: questo lo scenario che potrebbe presentarsi ad Imperia la prossima stagione.
Ma tutte queste potrebbero essere solo delle schermaglie o dei bluff per fare in modo che gli altri giocatori seduti al tavolo di questa infinita partita di Proker mostrino le loro carte.
Aspettiamo conferme o smentite, ma soprattutto chiediamo, una volta per tutte, CHIAREZZA!

2 commenti:

pessimismo e fastidio ha detto...

E' una cosa talmente insensata che mi riesce perfino difficile crederci. Come fanno due che non sanno dove sbattere la testa, presidenti o presunti tali di due società cariche di debiti, a fondarne un'altra, fra la disaffezione per non dire il disprezzo e lo schifo dei tifosi di entrambe le parti e iscriverla addirittura alla serie D (CHI LA PAGA LA FIDEJUSSIONE, LA FATA MORGANA? MAGO MERLINO? IL GRANDE PUFFO?) e in più a inventarsi un nome diverso da dargli. Dai, belin, è una cosa da cerebrolesi.

la sai l'ultima ha detto...

Ecco com'è andata.
"Buongiorno è la LND?".
"Sì, che desiderano?".
"Siamo un barista e un lattaio di Imperia e vallata e vorremmo iscrivere una nuova società al prossimo campionato di serie D".
"Benissimo, e cosa portate in dote?".
"Due società sull'orlo della bancarotta con una montagna di debiti e senza giocatori e senza dirigenza".
"Benissimo, vi stavamo aspettando, non vedevamo l'ora che arrivaste, ma perchè non vi iscrivete direttamente in seconda divisione? Con queste credenziali è un peccato limitarsi ad una misera serie D".
"Ma lo sa che ci stavamo pensando? Magari ci pensiamo un attimo e poi ripassiamo". "Ecco bravi, ripensateci e nel mentre pure noi ci pensiamo e vi saremo sapere".