giovedì 5 ottobre 2017

Settore giovanile. Il punto

La formazione Juniores, allenata da Paolo Ornamento , ha sconfitto 2-1 il Genova calcio grazie alle reti di Stefano Balbo e di Riccardo Cosenza.
I neroazzurri hanno anche fallito un calcio di rigore con Hamza Fatnassi.

Buon risultato del settore giovanile ASD Imperia che qualifica 3 squadre su 4 ai campionati regionali. Di seguito i vari risultati del week end appena trascorso con la conseguente qualificazione ai diversi campionati suddivisi per categoria.

Allievi 2001: Campomorone-Imperia: 0-4 – Qualificata
Allievi B 2002: Imperia-Vado: 3-5 – Qualificata
Giovanissimi 2003: Praese-Imperia: 6-8 – Non qualificata
Giovanissimi B 2004: PraeseImperia: 2-8 – Qualificata

Proprio in quest'ultima categoria, è scoppiata una polemica da parte dell'Albenga, esclusa in seguito ai ricorsi presentati e vinti da Imperia e Finale.
Ecco la presa di posizione del Settore Giovanile ingauno, tramite il comunicato stampa emesso dal presidente del vivaio bianconero, Mirco Secco:
"La fine del gioco più bello del mondo! Succede nel Girone 2 di qualificazione dei Giovanissimi 2004 fascia b per il campionato regionale. La squadra dell'ASD Albenga 1928 guidata dal mister Savona viene inserita in uno degli unici due gironi a sei squadre insieme alla Levante, la Praese, il Vallecrosia Intemelia, l'Imperia e il Finale. I giovani ingauni vincono tutte le cinque partite che li vedono contrapposti ai loro coetanei festeggiando sul campo l'accesso alle fasi regionali. Tutto bello, se il calcio fosse quello vero che ha fatto e continua  a fare innamorare migliaia di ragazzi nel mondo. Ma purtroppo ormai non è più così. L'Imperia, blasonata società della nostra regione, ricorre contro la propria sconfitta rimediata con gli albenganesi perchè ottenuta violando una regola giudicata "determinante per l'esito della gara" ossia la partecipazione per otto minuti della stessa di un bambino più piccolo che non aveva ancora compiuto i dodici anni come il regolamento prevede. Anche il Finale, sconfitto sul campo, si accoda al ricorso e ottiene giustizia e i tre punti. All'Albenga viene quindi negato l'accesso alla fase regionale e ai suoi ragazzi la possibilità di godere dei loro sforsi e della loro superiorità in nome di regole e cavilli astrusi ed anacronistici. Il Presidente federale Ivaldi preferisce anteporre le norme e il regolamento al risultato ottenuto sul terreno di gioco. Così il Finale e l'Imperia della leva 2004 potranno fregiarsi di partecipare da "abusivi" ad un campionato che non gli competeva, potranno insegnare ai propri iscritti nel settore giovanile che a volte essere accorti e furbi nella vita paga di più che meritarsi i traguardi e che il calcio ,ormai da anni è in mano ad ottusi burocrati  e vecchie cariatidi, si avvia sempre più a scomparire nella graduatoria di scelta delle nuove generazioni. Buon calcio a tutti!".

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Il calcio dei valori. Imparate ad accettare le sconfitte sul campo invece di attaccarvi a cavilli vari per aggirare la vostra inadeguatezza con i giovani. Complimenti.

Anonimo ha detto...

Sinceramente la qualificazione dei 2004 è moralmente immeritata però il lamento dell'Albenga è ridicolo. Esiste un regolamento chiarissimo e ribadito più volte e in più sedi. Il vero e unico responsabile della delusione dei ragazzini dell'Albenga 2004 è la società Albenga col suo comportamento assolutamente inadeguato al suo ruolo. Si lamentino con se stessi e prendano i dovuti provvedimenti con chi in società ha svolto malissimo i suoi compiti

im1923 ha detto...

Sulla questione in oggetto, sto ricevendo messaggi delle due parti in questione, alcuni dei quali anche offensivi nei confronti di persone e, "ovviamente", anonimi: per correttezza delle persone tirate in ballo, come già avvenuto in passato, evito di pubblicarli... se volete scannarvi, fatelo di persona ed in separata sede... oppure firmatevi... ma qui chiedo la luna...

Anonimo ha detto...

va chiarito che la questione non è di cavilli, ma di sostanza.
Sbaglia il Sig. Secco a parlare di "regole e cavilli astrusi ed anacronistici" e di "calcio in mano a ottusi burocrati e vecchie cariatidi", ed è gravissimo che a scrivere queste parole sia il responsabile di un settore giovanile che mostra così di misconoscere le motivazioni che stanno alla base della norma del regolamento in questione che riguardala SICUREZZA.
L'Art. 2 comma 2 del Comunicato Ufficiale n.1 del Settore Giovanile e Agonistico specifica chiaramente che non possono partecipare alle attività del settore Agonistico (che comincia dai Giovanissimi fb)coloro che non hanno compiuto il dodicesimo anno di età.
Non si tratta affatto di un astrusità, ma di una precisa e consapevole scelta derivata da studi fatti a livello mondiale sullo sviluppo fisico dei giovani e in particolare sulla pericolosità e sulle possibili conseguenze dei colpi di testa ripetuti nei bambini; conseguenze che possono manifestarsi anche a anni di distanza. Perciò in molte federazioni prima del dodicesimo anno è vietato il colpo di testa. In Italia si raccomanda alle scuole calcio di limitarlo il più possibile sotto i 12 anni e si utilizzano palloni di peso e dimensioni ridotte.
Va da se che la questione comporta anche gravi responsabilità di mancata copertura assicurativa.
E' assolutamente fuori luogo quindi il comunicato del Sig. Secco

Piuttosto a mio parere è discutibile che una pur gravissima infrazione da parte della società comporti una punizione così pesante per degli incolpevoli ragazzini che si vedono privati della meritata disputa del campionato regionale.
Più giusto sarebbe punire pesantemente con provvedimenti disciplinari e pecuniari la società e chi la rappresenta, ma così è il regolamento e così è stato applicato. Compito di dirigenti capaci competenti e responsabili è di conoscerlo a menadito e se lo ritengono sbagliato, adoperarsi preventivamente nelle sedi opportune per farlo modificare.
Lamentarsi dopo con argomenti campati in aria non fa altro che peggiorare le cose; dovrebbero anzi i dirigenti dell'Albenga fare mea culpa e chiedere scusa ai loro piccoli tesserati e ai loro genitori.

A ridaje ha detto...

Sempre peggio. Continuate ad attaccarvi a codici, cavilli e codicilli. Resta il fatto che questi, secondo me in buona fede, hanno fatto giocare otto minuti a un bambino sotto leva di qualche mese e voi ci avete lucrato e basta. Potete anche scrivere tutto il regolamento sul blog, ma se andavate nello spogliatoio e facevate presente il problema a un loro dirigente, dandogli una stretta di mano ed invitandoli a fare più attenzione la prossima volta, facevate una gran bella figura, ma tanto non ci arriverete mai e continuerete a parlare di codici, cavilli e codicilli.

Anonimo ha detto...

Caro ari daje... ma bon era più facile (i "tuoi" dirigenti e allenator calcano i campi da anni.... e non ci credo non lo sapessero...) evitare di far entrare il ragazzino in questione?

Anonimo ha detto...

A ridaje ma a chi ti rivolgi? Parli come se avessi difronte come interlocutore qualche dirigente dell'Imperia. Difficile che li trovi qui; almeno in veste ufficiale e comunque difficilmente si paleseranno. Se invece pensi che l'intervento di spiegazione e commento sopra l'abbia scritto un dirigente dell'Imperia sei fuori strada

Anonimo ha detto...

Una volta si premiavano i giocatori più giovani e chi li schierava. Adesso si perseguitano. Esiste un regolamento, ma esistono anche casi di buono o cattivo gusto.

Anonimo ha detto...

Ma se avessero dato partita vinta all'Albenga, cosa avremmo insegnato ai ragazzi? Che i regolamenti non contano e si possono eludere tranquillamente....

Anonimo ha detto...

cattivo gusto è fare il dirigente e l'allenatore di settore giovanile e non conoscere o volutamente dimenticare un regolamento nei suoi articoli di tutela della salute dei bambini e ragazzi salvo poi lamentarsi quando si viene sanzionati. Se un datore di lavoro ignora o dimentica le norme sulla sicurezza becca il penale e lo stesso succedeva all'Albenga se il bambino si faceva male.
Chi schiera i giocatori giovani viene premiato anche oggi: puoi far giocare un giovanissimo tra gli allievi senza problemi. Chi si occupa di calcio giovanile non può però ignorare la netta e sacrosanta distinzione tra "Attività di base" fino agli 11 anni e "settore giovanile agonistico" dai 12 anniin poi.

Prima che qualcuno ci ricaschi meglio ricordare che per partecipare alla attività agonistica (Jumiores e prima squadra) occorre aver compiuto il 16simo anno di età oppure il 15esimo previa autorizzazione del Comitato regionale e presentazione di certificato medico di maturità agonistica.

E se qualcuno pensa che io sia un dirigente dell'Imperia, dico che non lo sono ma sono stato in passato accompagnatore di squadre di settore giovanile (ma non dell'Imperia) e mi informavo continuamente dei regolamenti e del loro perché. Basta un accesso a internet e un po' di passione

P.S. per quanto riguarda se sia moralmente giusto il ricorso dell' Imperia e la punizione ai ragazzi dell'Albenga io che ho accompagnato ragazzi e non solo calciatori ma di molti sport ee conosco le loro passioni e i loro entusiasmi e delusioni dico no, ma un conto sono i pareri su aspetti morali e di sentimento, un altro contestare a vanvera i regolamenti per giustificare i propri gravissimi errori

Anonimo ha detto...

Cattivo gusto è fare il dirigente e non riconoscere il risultato del campo attaccandosi ad una norma, in questo caso, davvero ininfluente. Un ragazzino di qualche settimana più giovane che ha giocato pochi minuti... Ma per favore.